Aprendo i lavori degli “Stati Generali” dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, il suo presidente, Fausto Scricciolo, attuale sindaco di Città della Pieve ha ricordato il 12 luglio dello scorso anno quando fu firmato ad Isola Polvese l’atto costitutivo dell’Unione dei Comuni, ed ha ricordato i progetti e le ambizioni che quella firma sottintendevano. Un modello istituzionale valido per l’intera regione, una città da costruire, mantenendo le singole identità che andasse anche oltre i confini della stessa Umbria.
Un territorio alla ricerca del suo progetto autonomo, che non diventasse un altro palazzo o livello istituzionale, ma una dimensione giusta anche nel rapporto con i cittadini.
Ad avviare i lavori che sono poi proseguiti nel pomeriggio con tre tavoli tematici sul turismo, sulla pesca e l’agricoltura e sui servizi sociali, c’è stata nella mattinata di venerdì, la firma di tre convenzioni che di fatto inizia il processo di delega di funzioni all’Unione dal parte della Regione e degli Enti strumentali.
Con una sottolineatura particolare al progetto ITI e ai suoi 15 milioni di euro, che dovrebbero andare in parte ad alcuni progetti dei Comuni, in parte ad iniziative imprenditoriali, in parte al sociale ed in parte ai servizi alle imprese.
Grande rilievo è stato dato alla firma dell’accordo per la realizzazione ad Isola Polvese di un Centro per lo studio del cambiamento climatico, che sarà realizzato e gestito dall’ ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale).
Walter Ganapini direttore dell’agenzia, nel suo intervento, ha ricordato come in questi due ultimi anni il clima medio sul lago sia cresciuto più di 2 gradi centigradi. Ma la banda di oscillazione dei 2 gradi centigradi è anche quella che può mettere a rischio le specie autoctone di un lago.
L’assessore Bartolini, che nelle settimane scorse aveva bacchettato, senza ricevere smentite, i sindaci del Trasimeno, per la loro diciamo lentezza nel procedere, ha esplicitamente parlato “ di “progetto pilota”, di disponibilità a mettere in moto risorse europee, di disponibilità a conferire “know how”, di trasferimento di funzioni provinciali, di ruolo di programmazione e di sviluppo. Di motore e di visione di lungo sviluppo”.
L’assessore Chianella ha parlato di scelta importante, degli interventi per Magione e per Castiglione del Lago, dei trasporti scolastici fra Città della Pieve e l’alto Orvietano. Del biglietto unico per i trasporti.
Ferricelli, sindaco di Piegaro e consigliere provinciale della zona, ha ricordato la strada percorsa dagli accordi firmati dal dicembre dello scorso anno.
Ha preso poi la parola Brunello Cucinelli, il noto industriale , di Solomeo, che dall’iniziativa che promosse ormai qualche anno fa di convocare i sindaci della zona per curare la bellezza dei luoghi, è diventato un compagno di viaggio, quasi fisso, in questo percorso virtuoso e di rinascita che i comuni delle “Terre del Chiugi”, stanno tentando.
Cucinelli ha fatto notare come “I cittadini hanno cominciato a riprendere cura delle città, lo ha potuto constatare in diverse occasioni, e sarebbe bello portarne, in piazza qualche migliaio per impegnare tutti alla custodia della bellezza dei nostri luoghi, che ci hanno lasciato e che noi dobbiamo preservare”
Ha poi parlato del progetto di ricerca che si è impegnato a sostenere per ridurre la presenza dei moscerini sul lago. La possibilità di cui si parla di poterne ridurre la quantità del 70 per cento, può essere considerato un buon risultato per la godibilità del lago.
La Presidente Marini nell’intervento conclusivo ha ribadito che il lago Trasimeno va considerata una risorsa economica oltre che un patrimonio da tutelare. Poi ha sottolineato come questa esperienza dell’unione deve essere considerata una occasione non solo di efficienza e razionalizzazione amministrativa ma anche e soprattutto un appuntamento progettuale per tutto il territorio oltre che per gli enti locali. Gli stessi interventi che saranno finanziati con l’ITI, devono avere e puntare ad una visione strategica. Poi la Marini ha concluso mettendo in forte risalto il ruolo del Trasimeno nel sistema turistico regionale. “I numeri storicamente ci dicono- ha detto la Marini – che insieme ad Assisi e Perugia, il lago Trasimeno è una delle tre porte e dei tre punti di arrivo principali del turismo in Umbria. Nonostante la crisi contingente, questa posizione può far ben sperare, soprattutto se si lavorerà bene”.
Fin qui, la cronaca della giornata. Cosa si può dire di commento? Una prima raccomandazione non guardare indietro. Non guardare alla storia, al 1975, al Consorzio dei Comuni, al Progetto Integrato Trasimeno, al Vato, al Circondario…Non guardare alla vicenda sanità e ospedali. Verrebbero le vertigini ed il sangue amaro. Nel 1975, tanto per capirci e chiudere, il Consorzio dei Comuni aveva avuto le deleghe regionali, sulla formazione del personale, sull’urbanistica e l’assetto del territorio, sui servizi sanitari e sociali territoriali, quelle della provincia sulla manutenzione del lago. Guardare avanti quindi. Scommettere forse sull’ultimo treno e puntare su questo progetto che fa i primi passi.
Due osservazioni. Forse non era quello di ieri il luogo ed il momento, ma ci si augura che fra Unione dei Comuni e Regione vi siamo occasioni anche di confronto sulle questioni dove le posizioni possono essere diverse. Mi riferisco alla questione infrastrutture, trasporti, collegamenti sovraregionali. E’ saltata la stazione dell’alta velocità “Media Etruria”, quella che metteva la nostra area comunque al centro di una nuova visione dei collegamenti interregionali? Come e dove si discute l’aggiornamento di quella posizione? Qual è ad oggi la posizione dell’Unione dei Comuni del Trasimeno? Qual’è la posizione dell’Unione dei Comuni del Trasimeno e quella della Regione Umbria rispetto alla battaglia, perché di questo si tratta, di un pezzo di Toscana e di Chiusi, per almeno alcune fermate nella città di Porsenna? E’ una questione di vitale importanza per quest’area. Se di visione e di strategia vogliamo parlare. Come si integra allora la posizione assunta solo pochi giorni fa dal Consiglio regionale umbro?
La seconda. L’ ha accennata, correttamente, in un tavolo di lavoro, nel pomeriggio il dirigente del settore turismo, Rossetti. Mancavano ieri le imprese. C’erano alcune associazioni, Urat, Confcommercio. Ma non c’erano imprese. Un po’ perché nella nostra zona ce ne sono davvero poche. Ma quelle che ci sono non c’erano. Senza imprese, le istituzioni, del resto di grandezza non eccezionale come le nostre, non possono fare nulla, di strategico. Allora a quando una riflessione seria sulla assistenza e sullo sviluppo all’impresa nel nostro territorio? Io a Cucinelli, avrei detto, scherzando ma non tanto, che la ricerca sui moscerini l’avrebbe pagata la Regione, ma lui in cambio dovrebbe partecipare ad un servizio tecnico per lo sviluppo delle piccole imprese del Trasimeno.
Gianni Fanfano