Home Politica Vincenzo Bianconi “Voglio far diventare l`Umbria il posto migliore dove vivere”

Vincenzo Bianconi “Voglio far diventare l`Umbria il posto migliore dove vivere”

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Rassegna stampa. CORRIERE DELL’UMBRIA del 29-09-2019 di Alessandro Antonini

Una giunta scelta come si scelgono i manager delle aziende, con una selezione dei curricula a livello nazionale. Per poi individuare il nome giusto coinvolgendo associazioni d’impresa e forze vive delle società. I partiti? Dovranno farsi indietro. Prima si passerà per una riformulazione delle deleghe. La prima proposta di legge? Quella sulla democrazia partecipata. Sono i primi passi che Vincenzo Bianconi, candidato di Pd, M5S e civici di centrosinistra, s’appresta a realizzare in caso di elezione.

Lei è stato in grado di unire Pd, M5S, centrosinistra e mondo civico: è solo una coalizione anti Salvini o ha un modello di sviluppo alternativo per l’Umbria? Se sì, qual è la parola d’ordine?

Il nostro progetto non è contro qualcuno. Ho deciso di accettare questa sfida per creare un modello nuovo di sviluppo della Regione. Non mi sarei mai imbarcato altrimenti. L’obiettivo non è la contrapposizione, ma la creazione di un modo per ‘rincorrere’ il futuro dell’Umbria. La parola d’ordine è democrazia partecipata. Ci vuole il coraggio di scegliere una visione totale, a 360 gradi, per l’Umbria da qui ai prossimi 30 anni. E su questo creare poi un programma legislativo.

Qual è la priorità per la regione, il primo atto a cui metterà mano in caso di elezione a presidente?

Sono un imprenditore, per cui il primo atto che si fa dopo aver deciso l’obiettivo è legiferare affinchè si concretizzi. La priorità è il modello di democrazia partecipata attraverso cui prendere le decisioni migliori per risolvere i problemi più urgenti della regione: il lavoro e l’arretramento nei ranking nazionali della regione in termini di qualità della vita. L’atto su tutti che ci accingiamo a proporre, in caso di elezione, è la legge sulla democrazia partecipata. Ci stiamo già lavorando.

Viene dal mondo dell’impresa: quale crede possa essere il valore aggiunto di un imprenditore, un civico senza bandiere, un candidato liquido come l’hanno definita?

Ho raccolto l’opportunità di contribuire a un cambiamento radicale della regione. Mi candido per mettere in pratica da amministratore l’esperienza che ho maturato in 22 anni di impresa e di esperienza nel mondo associativo delle imprese. Una sfida che non potevo non raccogliere. Io voglio far diventare l’Umbria il posto migliore dove vivere. Per tutti. Per i bambini, i ragazzi, gli adulti, gli anziani, gli imprenditori. Per me il concetto di bene è chiaro, rotondo, armonico.

L’assenza di esperienza amministrativa nel campo della pubblica amministrazione può essere un limite?

Colmeranno le mie carenze i tecnici che sceglierò nella mia squadra e che mi affiancheranno.

Ha già in mente la giunta? Quali criteri adotterà per formarla? Chiederà passi indietro ai partiti?

I criteri di scelta saranno figli della riformulazione degli assessorati. Ho in mente un nuovo mix di funzioni, sempre per raggiungere l’obiettivo alto di fare dell’Umbria il posto migliore dove vivere. Raggruppamenti tipo riunificando la filiera turismo-ambiente-cultura?

È una delle grandi sfide. Una sfida culturale per tutta la regione, non solo delle istituzioni. Per questo tutti, partiti compresi, devono superare rigidità e arroccamenti. Altrimenti non funzionerà. Le dico come farò la giunta, in caso di vittoria: avvieremo una ricerca su base nazionale dei profili migliori, arrivare a definire tre curricula su tutti per ogni assessorato e far scegliere agli umbri quello più giusto. Attraverso la condivisione con il mondo delle associazioni di categoria, le forze sociali e civiche. Un modello nuovo.

Il suo nome è arrivato dopo una serie di no e questo non ha giovato all’immagine della coalizione? Come pensa di recuperare in campagna elettorale?

Come ho sempre fatto, lavorando il doppio, mettendoci passione e cuore. Alla fine tirere
mo le somme.