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Will Groove. Per il giovanissimo Dj la musica elettronica è uno dei mezzi espressivi che dà voce alla società contemporanea

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Ha compiuto diciotto anni da poco e lui, Will Groove, nome d’arte di Edoardo Croci, è uno dei più giovani e promettenti Dj tra Umbria e Toscana. Appena diplomato, da qualche giorno, presso l’Istituto Italo Calvino di Città della Pieve (Perugia), Will Groove ha iniziato a mixare all’età di dodici anni. Ma la musica l’ha iniziata ad ascoltare ancora prima, quando era ancora nella pancia della madre ed è sempre stata la sua compagna di vita. Il padre ha iniziato giovanissimo a condurre programmi radiofonici in una emittente locale quando le radio si chiamavano “radio libere”. Partito a diciotto anni per fare il militare il suo posto è stato preso da sua madre che per non sapere cosa fosse dieci e piatti è arrivata a condurre programmi per radio famose a livello nazionale. “Con questi genitori forse è stato un passo naturale approdare alla musica elettronica” – afferma Will Grove, nome d’arte e Will sta per William ma i genitori poi gli hanno cambiato nome perché i parenti non lo pronunciavano correttamente.

Il progetto e discussione di tesi per la maturità di Will Groove, per rimanere in tema musicale, è stato un percorso interdisciplinare dal titolo “La musica elettronica e i sui tempi”.

Dalla crisi delle certezze alle avanguardie, post-avanguardie fino all’EDM”, dove il giovanissimo Dj e aspirante ingegnere, ha posto in primo piano, partendo dalle  la musica e dalle avanguardie francesi e tedesche per arrivare a John Cage, il compositore e teorico musicale statunitense, considerato una delle personalità più rilevanti e significative del Novecento, la cui opera è centrale nell’evoluzione della musica contemporanea”.

“Cage – continua Will Groove – segna lo spartiacque tra il passato e ciò che è arrivato dopo la sua 4’33’’, il rivoluzionario e controverso brano con cui Cage volle far presente a chi lo ascoltava che anche il silenzio rappresenta in fondo un’emissione di suono, in quanto il silenzio assoluto non esiste e basta andare nella “stanza del silenzio”, la prima camera anecoica italiana realizzata dall’Università degli Studi di Ferrara per scopi scientifici, nel 2008 ed oggi aperta al pubblico dallo scorso ottobre del 2017 (al mondo ne esistono solo due attualmente: una in Inghilterra e un’altra negli Stati Uniti dove entrò giovanissimo Cage prima di comporre 4’33’’). Tutto questo per dire che finalmente siamo nell’era dove la tecnologia ci permette di creare sonorità inesplorate e per me, suonare la musica elettronica rappresenta la ricerca del futuro”.

“La musica elettronica è una delle risposte alla ricerca di nuovi mezzi espressivi – ha affermato il Dj Will Groove nel suo lavoro – che danno voce ai drammi e alle contraddizioni della società contemporanea, cosa che la musica tonale, pur continuando ad esistere, non è in grado di fare. La musica elettronica è stata la corrente che per prima ha segnato un brusco sradicamento dalle concezioni tradizionaliste della mitteleuropa è per questo necessario comprendere l’importanza che tale movimento ha avuto per pensare alla musica degli anni a venire”.

“L’elettronica ha messo ‘in ginocchio’ secoli di innovazioni e ricerche strutturali – ha proseguito Will Groove -, ha cancellato tutti i sistemi musicali preesistenti e i canoni compositivi ad essi associati, ovvero dei modi, delle tonalità, delle scale e di quelle armonie faticosamente costruite nel corso dei secoli. La musica elettronica ha annichilito il passato e ha ricreato una realtà completamente nuova”.

Cage diceva che ”cambiare significa allontanare la mente dai pregiudizi e renderla disponibile ad esperienze diverse da ciò che ha imparato ad accettare acriticamente”, questo giovane Dj propone sonorità nuove che rimandano a contesti avanguardisti contemporanei. Un giovane da seguire che ci auspichiamo possa diventare un ingegnere e famoso Dj ‘geniale’.

Will Groove, nome d’arte di Edoardo Croci, tanti viaggi nei vari paesi europei dall’età di sei anni e una partenza imminente per l’Università di Oxford per perfezionare la lingua, dopo aver fatto il volontario per una associazione umanitaria l’anno scorso a Londra. Un giovane che, come altri, non guarda il mondo con i paradigmi e le costruzioni mentali che ha già capito che si può far diventare una passione un mestiere ma senza tralasciare la formazione ad altissimi livelli. “Fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita” – ci dice Will Groove, citando Confucio.

Foto: Will Groove by Maurizio Censini

Ufficio stampa

Patrizia Mari

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